Descrizione
Barovier&Toso – Vaso Ercole 26303
Barovier&Toso – Vaso Ercole 26303; Il vaso Ercole incarna l’apice dell’arte vetraria muranese, fondendo tradizione e innovazione in un’unica opera straordinaria. Nato da un’idea di Ercole Barovier degli anni ’40 e realizzato con la tecnica rivoluzionaria del “rostrato”, brevettata da Barovier&Toso negli anni ’30, questo vaso si distingue per la sua superficie ricca di rilievi e sporgenze. Durante lo stato fuso, il maestro vetraio dà vita a prismi sfaccettati, evocando l’architettura rinascimentale e la struttura di un diamante. Questa lavorazione meticolosa richiede una grande abilità, rendendo ogni rilievo una testimonianza dell’eccezionale maestria artigianale. La trasparenza del vetro, esaltata dai rilievi del rostrato, conferisce al vaso una lucentezza straordinaria e un effetto visivo unico.
Barovier&Toso
Jacobello Barovier, nato nel 1295, fu il patriarca della famiglia Barovier. I suoi due figli, Antonio e Bartolomeo, divennero vetrai a partire dal 1348, un’occupazione che la famiglia avrebbe poi continuato anche i secoli successivi a Murano. Durante il Rinascimento. Inoltre Angelo Barovier divenne uno dei più importanti pionieri della lavorazione del vetro grazie allo sviluppo del vetro cristallo (il vetro come lo conosciamo noi oggi: trasparente e incolore).
Nel 1936, Barovier unì le forze con i fratelli Toso, altri importanti produttori di vetro, per formare la Barovier & Toso. Il figlio di Ercole, Angelo, rilevò l’azienda negli anni ’80 e continuò a lavorare su progetti più moderni, creando persino un famoso lampadario per un re dell’Arabia Saudita. La società passò poi a suo figlio, Jacopo, che è l’amministratore delegato e si è concentrato sull’espansione delle lampade di lusso e sul catalogo dei lampadari.
L’azienda del vetro di Barovier & Toso continua l’eredità dei dieci secoli scorsi mantenendo le tecniche tradizionali ma al tempo stesso incorporando stili e forme contemporanee. Le opere degli antenati Barovier rimangono i loro riferimenti e fungono da esempio del contributo apportato alla disciplina dalla grande famiglia del vetro di Murano.